Tra le pioniere oggi parliamo dell’informatica Anita Borg: una delle prime donne nerd che ringraziamo per aver fondato un istituto tecnologico tutto al femminile.
Inoltre ha dato avvio a una serie di conferenze incentrate sul lavoro delle donne nel mondo tech, qualcosa di nuovo e inaspettato.
La Borg ha ispirato moltissime ragazze, avvicinandole a un mondo di studi che prima era appannaggio esclusivo degli uomini.
Se amate i computer e volete scoprire di più non perdetevi il racconto di una delle donne che ne ha fatto la storia…
La vita dell’informatica Anita Borg
Nata a Chicago nel 1949, si iscrive all’università di New York, facoltà di informatica. Il mondo della programmazione la affascina fin da subito e diventa ricercatrice in questo campo.
La sua carriera inizia collaborando con alcune aziende di tecnologia americane, ma prende il volo quando la Borg si dedica a un suo progetto.
Perché Anita Borg è una delle donne nerd della storia?
Nel 1987, infatti, dopo aver sviluppato un codice di comunicazione via mail, il Mecca, dà l’avvio a una comunità tra donne. Sceglie il nome Systers, inneggiando a una sorellanza tra menti femminili.
Anita Borg è una pioniera perché anticipa il concetto di community e di gruppo, che oggi è ormai noto ma all’epoca era sconosciuto e avanguardistico.
Queste sorelle erano legate da uno scambio di email riguardanti proprio il mondo dell’informatica: una sorta di forum delle donne nerd dove scambiarsi opinioni di lavoro ed esperienze curriculari.
Si trattava di vere e proprie disquisizioni tecniche che permettevano a tutte di crescere professionalmente. Vi immaginate la portata storica di questa invenzione?
Ci sono, però, altre iniziative che hanno reso Anita Borg protagonista e la più importante è la fondazione dell’Istituto per le donne e la tecnologia (oggi dedicato a lei con il nome Anita Borg Institute for Women and Technology).
Nel 1994, inoltre, ha avviato il più grande raduno delle lavoratrici nell’informatica: il Grace Hopper Celebration of Women in Computing.
All’inizio si trattava di un appuntamento annuale dove le donne potessero scambiarsi iniziative e idee.
Oggi è un susseguirsi di conferenze con professioniste del settore e rappresenta un grande simbolo dell’inclusione femminile e della parità di genere.
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Elisabetta Valeri