Cronaca

Inauguration Day. Le donne simbolo del cambiamento

Inauguration Day, il giorno dell’insediamento di Joe Biden e Kamala Harris, ma anche un giorno dedicato all’unità, al superamento delle differenze e alle donne.

Tanti gli ospiti e gli interventi in un evento che passerà alla storia. Tra questi la presenza, più o meno visibile, di alcune figure femminili ha lanciato quel messaggio d’innovazione che questo governo vuole rappresentare.

Cominciando dalla vicepresidente Kamala Harrys che, con il suo giuramento, ha finalmente fatto sentire rappresentate miliardi di donne.

La vicepresidente Kamala Harris

Di Kamala Harris abbiamo già parlato nell’articolo sulle donne del governo Biden. Prima vicepresidente donna e indo-americana è un simbolo di cambiamento e una speranza per il futuro.

Una nota speciale va alla sua famiglia allargata ch,e per sostenerla e starle accanto, si presenta tutta alla all’Inauguration Day. Una famiglia, la sua, inclusiva e multiculturale.

Inauguration Day: la vicepresidente Kamala Harris giura.

Figlia di divorziati, di padre giamaicano e madre indiana. Moglie di Doug Emhoff, ebreo, bianco e matrigna dei suoi due figli, Kamala Harris è una donna moderna. Emblema di quei valori familiari che vanno ben oltre il classico lui, lei e figlio.

La vicepresidente presta giuramento davanti alla sua ex collega, il giudice Sonia Sotomayor.

Sonia Sotomayor: il giudice dell’Inauguration Day

Sonia Sotomayor nasce da genitori portoricani, nel Bronx, il 25 giugno 1954, è la prima giudice ispanica della corte suprema ed ex collega della Harris come procuratrice.

Nata e cresciuta in una famiglia non agiata ha vissuto anche in case popolari. È sempre andata bene a scuola e nel 1972 ha vinto una borsa di studio che le ha consentito di entrare all’università di Princeton dove si laurea con lode.

Successivamente studia giurisprudenza alla Yale e si impegna per accrescere le opportunità educative per gli ispanici. Dopo la laurea viene assunta come assistente procuratore distrettuale dal procuratore Robert Morgenthau.

Nel 1984 comincia a lavorare per lo studio legale Pavia & Harcourt, dove si specializza in proprietà intellettuale e commercio internazionale.

Successivamente viene nominata:

  • nel consiglio di amministrazione della State of New York Mortgage Agency.
  • Nella New York City Campaign Finance Board.
  • Nel consiglio di amministrazione del Fondo per la Difesa e l’Educazione Legale dei Portoricani.
  • Nel National Council of La Raza.

Sonia Sotomayor ha sempre desiderato essere una giudice e questo desiderio diventa realtà nel 1991 grazie alla nomina da parte del presidente George H. W. Bush.

In seguito viene nominata giudice della Corte d’Appello Federale per il Secondo Circuito dal presidente Bill Clinton nel 1997 e nel 2009 il presidente Barack Obama la nomina giudice associato della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Nel 2021 presenzia al giuramento nell’Inauguration Day del 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America.

Un’altra donna che proprio nell’ultimo periodo ha cominciato a mostrarsi maggiormente in pubblico è la First Lady Jill Biden.

La First Lady Jill Biden

Jill Tracy Jacobs, oggi conosciuta come la First Lady Jill Biden, nasce il 3 giugno 1951 a Hammonton, nel New Jersey.

Il cognome Jacobs di origine italiana viene dal nonno, che partito da Messina e arrivato nel nuovo continente anglicizza il cognome da Giacoppo a Jacob.

la first lady al giuramento di Biden e Harris

Figlia di Bonny Jean Godfrey, mamma casalinga e Donald C. Jacobs prima cassiere di banca, poi capo di un’attività di risparmi e prestiti, Jill ha sempre studiato e lavorato.

Ha iniziato a lavorare all’età di 15 anni come cameriera, mentre frequentava la Upper Moreland High School, nella quale si è diplomata nel 1969.

L’inizio della carriera da insegnante

Jill Biden ha un precedente matrimonio e svolge diversi lavori (posando anche come modella), ma sia nella vita sia nella carriera nel 1975 trova il suo vero amore.

Quell’anno conosce Joe Biden grazie a un appuntamento al buio organizzato dal fratello di lui e svolge il suo primo incarico come supplente a Wilmington.

Jill Biden lavora da tutta la vita, insegnando in diverse scuole e tenendo spesso corsi a ragazzi con disabilità emotiva in ospedali psichiatrici.

È anche autrice di ben quattro opere, in una delle quali Joey: The Story of Joe Biden racconta del bullismo subito da Biden nei primi anni di scuola, della balbuzie e del coraggio del marito.

Dal 2009 è professoressa di inglese al Northern Virginia Community College ed è la prima donna a lavorare mentre il marito è vicepresidente degli Stati Uniti.

Un esempio da ammirare di indipendenza e amore per il proprio lavoro.

È sempre stata una ragazza e poi una donna forte e indipendente che dice quello che pensa e lotta per le sue idee.

Impegno sociale

Essendo contraria alla guerra in Iraq nel 2008 non vuole che il marito si candidi alle elezioni presidenziali, tanto che interrompe una riunione del suo staff in costume da bagno con scritto “NO” sullo stomaco.

  • Nel 2009, Obama la incarica di gestire un programma volto ad aumentare la consapevolezza sul valore dell’istruzione e dei college.
  • Nel 2010 per la campagna di sensibilizzazione rivolta alle famiglie dei militare appare, nei panni di se stessa, in un episodio di Army Wives.
  • Nel 2011 con Michelle Obama fondano la Joining Forces, un’iniziativa su scala nazionale dedicata a mostrare e supportare le esigenze delle famiglie militari statunitensi.
  • Nel settembre dello stesso anno sostiene una campagna dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo le condizioni di vita estreme della popolazione del Corno d’Africa causate prevalentemente da siccità, carestie e guerre.
  • Nel 2017 d’accordo con il marito lancia la fondazione Biden per poter continuare a sostenere cause sociali importanti, tra queste la lotta alla violenza sulle donne, l’importanza del college e il sostegno alle famiglie di militari.
  • Nello stesso anno diventa presidente del consiglio d’amministrazione di Save the Children.

Prima dell’Inauguration Day

Durante la campagna elettorale appena terminata Jill continua a dimostrare che tipo di donna è: forte, autonoma e del popolo.

Prende solo un mese di pausa per aiutare il marito con gli eventi in cui era necessaria la sua presenza. Dà a tutti gli elettori il suo indirizzo e-mail mettendosi a disposizione per qualsiasi domanda.

Ha continuato a lavorare fino a che è stato possibile, pur di non smettere ha ridotto gli orari di lezione e ha chiesto alle guardie del corpo di mimetizzarsi con abiti più adeguati.

Partecipa ai comizi del marito, per supportarlo. Ha fisicamente bloccato un manifestante che, alle primarie del 3 marzo, ha tentato di assalire Biden.

Insomma non c’è da stupirsi che, con una figura così al suo fianco, Biden abbia scelto tante donne nel suo governo e che l’Inauguration Day sia stato un susseguirsi di presenze femminili forti e carismatiche.

La più inaspettata forse è proprio Amanda Gorman, quella giovane poetessa che, mesi fa, proprio la First Lady scelse per declamare una sua poesia all’Inauguration Day.

Amanda Gorman: la più giovane poetessa dell’Inauguration Day

Amanda Gorman la poetessa che ha commosso l’America (e non solo) nasce a Los Angeles, nel 1998.

Da bambina le diagnosticano un disturbo dell’elaborazione uditiva e dell’articolazione del discorso, motivo per cui è ipersensibile ai suoni e ha problemi di pronuncia.

Fin da piccola si dedica a lettura e scrittura, iniziando a comporre i primi versi all’età di otto anni. Oggi è la più giovane poetessa mai esibitasi in una cerimonia presidenziale americana di questo livello.

I suoi lavori trattano in particolare temi quali:

  • oppressione.
  • Femminismo.
  • Razzismo.
  • Emarginazione.
  • Diaspora africana.

Nel 2015 pubblica una raccolta di poesie dal titolo The One for Whom Food Is Not Enough e nel 2017 è la prima vincitrice del titolo di National Youth Poet Laureate, premio dedicato al miglior giovane poeta del paese.

La poesia dell’Inauguration Day

La poesia letta per l’Inauguration Day si intitola The Hill We Climb ed è stata composta per l’occasione.

Le parole sono interamente dedicate a riconciliazione, unità e speranza, senza però sorvolare su quanto avvenuto pochi giorni prima e nella storia del paese.

Nello scrivere questa poesia Amanda Gorman si ispira a poeti del passato e a discorsi di grandi leader americani come Abraham Lincoln e Martin Luther King.

In primavera la Penguin Young Readers pubblicherà circa 150.000 copie di un’edizione che presenta solo la poesia letta nell’Inauguration Day.

Alcuni versi d’apertura

Quando arriva il giorno, ci chiediamo dove possiamo trovare una luce in quest’ombra senza fine?
La perdita che portiamo sulle spalle è un mare che dobbiamo guadare. Noi abbiamo sfidato la pancia della bestia.
Noi abbiamo imparato che la quiete non è sempre pace,
e le norme e le nozioni di quel che «semplicemente» è non sono sempre giustizia.
Eppure, l’alba è nostra, prima ancora che ci sia dato accorgersene.
In qualche modo, ce l’abbiamo fatta.
In qualche modo, abbiamo resistito e siamo stati testimoni di come questa nazione non sia rotta,
ma, semplicemente, incompiuta […].

Il look dell’Inaguration Day

Vestita di giallo Prada Gorman è stata un raggio di energia che ha colpito tutti noi. Nel suo look nulla è lasciato al caso:

  • La scelta di cerchietto e cappotto ricade su uno stile Prada, brand di cui la poetessa apprezza le posizioni femministe.
  • Il cappotto giallo che ci ha illuminato è un omaggio alla First Lady, che l’ha proposta per la cerimonia. Una volta le disse di averla vista recitare una poesia vestita di giallo e che le stava molto bene.
  • Gli orecchini e l’anello sono un regalo della famosa conduttrice Oprah Winfrey, che ha voluto donarle qualcosa da indossare all’insediamento, come aveva fatto nel 1993 per la poetessa Maya Angelou.
Inauguration Day: Lady Gaga chi è e perché ha cantato l'inno americano

Un’altra donna che ci ha sicuramente commosso con la sua voce è Lady Gaga, che nell’Inauguration Day ha cantato l’inno americano.

Lady Gaga canta l’inno americano all’Inauguration Day

Stefani Joanne Angelina Germanotta, conosciuta nel mondo come Lady Gaga nasce a New York, il 28 marzo 1986, da padre americano di origini siciliane e da madre statunitense di origini franco-canadesi.

Lady Gaga, il cui nome d’arte è ispirato al brano Radio Ga Ga dei Queen, è sì una cantautrice di fama internazionale, ma è anche attrice, icona di moda, icona gay, attivista sociale e politica.

I suoi album sono venduti a milioni e sono in molti a crederla una delle migliori interpreti pop del 21° secolo. Lady Gaga nella carriera ha vinto molti premi e nella vita combatte diverse battaglie sociali.

Attivismo sociale

Sfruttando la sua fama ha lottato e lotta ancora attivamente per alcune cause sociali, donando fondi, tenendo discorsi, partecipando in prima persona o aprendo fondazioni.

Ad esempio il 13 giugno 2016, a Los Angeles, tiene un discorso per la veglia alle vittime della strage di Orlando.

E l’anno successivo dona circa 1 milione di dollari alle vittime dell’uragano Harvey e aiuta personalmente e con il suo team (Born This Way Foundation) a demolire alcune case abbattute dalla tempesta.

Ma una causa che le è molto a cuore è la lotta alla disparità di genere, con tutto quello che ne consegue.

Lotta alla disparità e alla violenza di genere

  • Contribuisce a far abrogare la legge Don’t ask, don’t tell (legge che impediva a chi si dichiarava omosessuale di arruolarsi nell’esercito statunitense).
  • Partecipa a diversi gay pride (nel 2009 a Washington, nel 2011 a Roma e nel 2013 ha intonato l’inno nazionale statunitense al Gay Pride Rally di New York).
  • Fa da testimonial all’azienda MAC Cosmetics per due anni con l’obiettivo di devolvere tutti gli introiti di questa collaborazione in beneficenza ai malati di HIV.
  • Nel maggio 2019 critica apertamente l’approvazione in Alabama della legge che rende illegale l’aborto.
  • Nel 2012 con sua madre fonda la Born This Way Foundation, un’organizzazione per aiutare giovani vittime di bullismo e discriminazioni e prevenire casi di abusi sessuali.

A quest’ultimo tema, Lady Gaga è particolarmente affezionata essendo stata lei stessa in giovane età violentata da un uomo molto più grande di lei.

Per porre attenzione sul problema della violenza sessuale e per comunicare che bisogna lottare, durante l’esibizione agli Oscar del 2016, insieme a lei, sul palco, salgono cinquanta vittime di stupro (uomini e donne).

Oggi in tempo di Covid-19 ha collaborato con la OMS e con la Global Citizens raccogliendo circa 127,9 milioni di dollari per le strutture medico-sanitarie.

Attivismo politico

Lady Gaga è una sostenitrice dei democratici. Ha più volte sostenuto la politica di Obama e, durante le elezioni del 2016, ha parlato in favore di Hillary Clinton. La sconfitta di quest’ultima l’ha portata niente di meno che a protestare davanti alla Trump Tower di New York.

Durante le ultime elezioni la cantante ha apertamente sostenuto Joe Biden, cantando l’inno nazionale alla cerimonia di inaugurazione della presidenza e deliziando tutti.

Il look di Lady Gaga

In pieno stile Lady Gaga, per l’Inauguration Day, la cantautrice ha sfoggiato un vestito che, con il colore chiaro dei suoi capelli, ricordava la bandiera americana e portato sul petto una colomba dorata.

Un’altra star che partecipa alla cerimonia del giuramento di Biden e Harris è Jennifer Lopez. Altra grande donna che lotta per le sue idee e si impegna per il sociale.

le parole di Jennifer Lopez al giuramento USA dell'Inauguration Day

Jennifer Lopez e il grido di libertà all’Inauguration Day

In questo Inauguration Day Jennifer Lopez ci ha emozionato interpretando due testi dal grande valore simbolico: This is your land famosa canzone di protesta e America the beautiful brano che infervora i cuori e apre i più importati eventi sportivi.

Vestita di bianco, colore di pace e armonia, non perde questa occasione per mandare un ulteriore messaggio. Terminate le canzoni ha infatti gridato dal palco più guardato del mondo.

“Libertà e giustizia per tutti”.

Jennifer Lynn Lopez per i fan di tutto il mondo J.Lo è di origini portoricane e spagnole e nasce a Castle Hill (NY) il 24 luglio 1969.

Papà, prima guardiano notturno, poi tecnico di computer e mamma casalinga. La sua è stata una famiglia relativamente povera.

Jennifer e le due sorelle vengono portate negli Stati Uniti sin da bambine avendo così l’occasione di imparare due lingue: inglese e spagnolo.

Jennifer Lopez è una cantante, attrice, ballerina, imprenditrice, showgirl, produttrice discografica e cinematografica statunitense. È una tra le maggiori esponenti del pop latino e, secondo Forbes, la più influente attrice ispanica d’America.

La sera del 7 novembre 2011 Donatella Versace le conferisce il premio Woman of the Year. Lo fa durante la serata alla Carnegie Hall di New York, un evento che celebra, ogni anno, il coraggio delle donne che lottano per cambiare il mondo.

È anche la prima donna nella storia a ricevere il premio Icon Award ai Billboard Music Awards.

Attivismo sociale

All’attivismo sociale Jennifer Lopez dedica energie, tempo e iniziative. Partecipa abitualmente a diverse iniziative di beneficenza per l’UNICEF e lotta in diverse cause a sostegno dei bambini.

Lotte per la salute dei bambini

  • Collabora con diverse associazioni per promuovere la vaccinazione per la pertosse. Incentiva l’informazione e incoraggia la vaccinazione degli adulti per tutelare anche i bambini.
  • Sostiene il Children’s Hospital Los Angeles, tanto che nel 2004 le fu conferito il Children’s Humanitarian Award alla sua inaugurazione.
  • Nel 2009 fonda la The Maribel Foundation, volta a sostenere i bambini dell’ospedale di Los Angeles e all’importanza di prendersi cura della salute.
  • Nel 2012, durante una cena dell’UNESCO, viene premiata per il suo lavoro con l’organizzazione no-profit Lopez Family Foundation.

Lotte per le donne

  • Nel 2007 produce Bordertown, nel quale ha anche svolto una parte, film che denuncia i femminicidi nella città di Ciudad Juárez, in Messico.
  • Riceve anche un riconoscimento, grazie a Norma Andrade, cofondatrice di Nuestras Hijas de Regreso a Casa A.C. organizzazione volta a sostenere le famiglie delle donne di Ciudad Juárez assassinate.
  • Nel 2013 partecipa al concerto del 1º giugno organizzato da Gucci per la raccolta di fondi da utilizzare per migliorare le condizioni delle donne nel mondo.
  • Nel 2015 diventa ambasciatrice ONU e portavoce nel mondo di tutte quelle donne che vivono nei campi profughi e subiscono maltrattamenti.

Altre iniziative sociali

  • Inizia e sostiene una campagna di lotta al Parkinson insieme ad Andrea Bocelli.
  • A marzo 2013 è l’ospite d’onore alla serata di beneficenza Celebrity Fight Night.
  • Nel 2013 viene premiata con l’Ally for Equality Award 2013 come miglior sostenitrice delle comunità LGBT.
  • Partecipa, insieme a molti altri artisti, al The Global Goals (un progetto abbracciato da molti leader mondiali volto al miglioramento delle condizioni di vita generali sul pianeta).

Un’altra donna che, che come altre presenti quel giorno, forse non è saltata all’occhio non avendo né cantato né letto poesie è Kimberly Ng che ha infranto tutti gli stereotipi di genere e, all’Inauguration Day, era seduta come ospite tra i grandi sportivi americani.

le donne dell'Inauguration Day

Kimberly Ng un’ospite speciale

Kimberly J. Ng nasce il 17 novembre 1968, a Indianapolis, da padre americano di origine cantonese, Jin Ng e madre thailandese di origine cinese, Virginia Fong.

Il suo amore per il baseball inizia giocando per strada con il papà. Negli anni pratica diversi sport, compreso il softball all’ Università di Chicago, dove viene nominata MVP (giocatore di maggior valore) e si laurea nel 1990.

Nel 2015, Forbes ha inserito Ng al tredicesimo posto nella sua lista delle minoranze più influenti dello sport e quinta in quella delle donne più potenti del mondo sportivo.

La carriera

Kim Ng inizia la sua carriera come stagista per i Chicago White Sox subito dopo la laurea.

  • Nel 1991 viene assunta a tempo pieno e diventata analista di progetti speciali.
  • Nel 1995 viene promossa a vicedirettore delle operazioni di baseball.
  • Nel 1997 lavora presso la American League e diventa Director of Waivers and Records.
  • Nel 1998 viene reclutata come assistente del direttore generale da Brian Cashman per i New York Yankees. Diventando così la più giovane nei principali campionati e la seconda donna a svolgere questo ruolo.
  • Nel 2001 entra a far parte dei Los Angeles Dodgers come vice presidente e assistente direttore generale.
  • Nel 2011 diventa vicepresidente senior delle operazioni di baseball per la Major League Baseball, facendo capo a all’ex manager degli Yankees e dei Dodgers Joe Torre.

Il 13 novembre 2020, Kim Ng diventa ufficialmente direttore generale dei Miami Marlins e così prima donna e prima direttrice generale asiatica-americana in uno dei principali sport di squadra maschile nella storia americana.

Insomma sembrerebbe davvero che questo Inauguration Day entrerà nella storia per diverse ragioni e, tra queste, una forte presenza di donne carismatiche che lottano per cambiare il mondo.

Linda Compagnoni

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