Storie di donne

Camilla Buroni pattinatrice italiana e campionessa del mondo

Una pattinatrice italiana della Roma Roller Team è la protagonista di oggi. Gareggia all’interno di una squadra che ha conquistato delle vittorie mondiali. Sembra davvero una favola.

Ho intervistato per voi Camilla Buroni, non solo una campionessa ma una ragazza che riesce a districarsi tra lavoro, impegni e la sua passione.

Camilla Buroni ha 29 anni ed è campionessa mondiale di pattinaggio a rotelle per la specialità Gruppo Spettacolo.

Camilla comincia a pattinare all’età di quattro anni alla Polisportiva di Casal Palocco e nel 2018 vince il campionato del mondo in Francia. Tutta colpa di sua madre e della mamma di una sua amica che decidono di far fare sport insieme alle figlie.

pattinatrici a rotelle italiane che vincono la medaglia

Ricordi i primi saggi di pattinaggio?

Sì, diversi. In uno ci vestimmo come la Carica dei 101 con i body a chiazze nere e la coda.

In un altro abbiamo pattinato sulla canzone di Bennato Il gatto e la volpe e interpretai il gatto, ma il saggio che ricordo con più divertimento fu quello che facemmo un anno per Natale.

Ci vestimmo come dei pacchi regalo e come costumi, in quell’occasione, usammo dei veri e propri scatoloni con i buchi per le braccia e la testa.

Non era facilissimo muovercisi e pattinare, ma effettivamente ripensandoci non avevamo ancora mosse e salti così complicati da fare.

Quando hai capito che saresti diventata una pattinatrice professionista?

Be’ già da piccola ero portata, vinsi un nazionale e feci qualche gara simile con bei risultati, ma penso di averlo capito realmente a 18 anni.

Quell’anno mi invitarono al Roma Roller Team e così pensai che forse ero davvero capace. Si può dire che in quell’occasione divenni una pattinatrice professionista e, da quel momento in poi, il pattinaggio ha sempre fatto parte della mia vita.

Il mio gruppo è stato un pioniere di questa specialità, prima di loro non esistevano gare per i gruppi e tanto meno un campionato mondiale.

Fino a quel momento avevo sempre fatto “singolo”, mentre in quel contesto ho praticato per la prima volta il “quartetto” con altre tre ragazze, specialità che poi mi ha avvicinata al Gruppo Spettacolo.

Cos’è la specialità Gruppo Spettacolo?

È una specialità abbastanza recente che è stata inserita per avvicinare il pubblico a questo tipo di sport.

Rispetto alle gare singole è più gradevole, perché non devi essere necessariamente un esperto di regole e punti per apprezzarne il fascino.

Il numero minimo per gareggiare in questa categoria è di sei, i pattinatori e le pattinatrici devono eseguire in coordinazione tutta una serie di passi e figure.

In questa specialità il pezzo deve rappresentare in tutti i suoi dettagli il tema scelto.

Lo scopo è, appunto, creare uno spettacolo coinvolgente che narri una storia. La coreografia, la musica e i costumi devono quindi tutti partecipare alla rappresentazione del tema.

pattinaggio a rotelle e spettacolo con passi e figure

Come sono gli allenamenti di una pattinatrice?

Siamo un gruppo, perciò basta che uno si assenti per creare disagio a tutta la squadra. Motivo per cui è fondamentale non saltare gli allenamenti se non per cause di forza maggiore.

Come ho detto questa specialità del pattinaggio è basata sulla coordinazione di ogni mossa con il resto del gruppo e se non si prova insieme è impossibile raggiungere un buon livello di precisione.

L’allenamento durante l’anno

Durante l’anno ci alleniamo due volte a settimana per due ore a volta, dalle 21:30 alle 23:30. Questo orario è stato scelto perché è fuori dalla fascia lavorativa e così va bene a tutti.

Gli allenamenti i mesi prima della gara

Il ritmo degli allenamenti si intensifica man mano che ci avviciniamo alla gara, infatti nel periodo che va da gennaio a luglio si passa da due volte a settimana a tutte le sere.

Poco prima della competizione

Nei periodi precedenti alla gara cominciamo a montare il programma e, per farlo, ci vediamo qualche fine settimana di fila otto ore al giorno.

Da questo momento in poi gli allenamenti giornalieri si focalizzano solo ed esclusivamente sull’esecuzione e sul perfezionamento del programma.

come sono gli allenamenti da pattinatrice e le fasi prima della gara

Come si finanzia la squadra di pattinaggio?

Abbiamo piccoli aiuti da chi produce attrezzature e delle volte piccole sovvenzioni dalla federazione per sostenere alcune spese di trasferta.

Quando poi vinciamo gare importanti ci danno dei piccoli rimborsi, ma non ci ripaghi certo tutta la trasferta. Soprattutto nei casi in cui si svolga lontano, come è stato per il campionato in Cina.

Abbiamo degli sponsor che ci troviamo da soli e che, durante l’anno, ci aiutano con qualche sovvenzione o ci forniscono parti dell’attrezzatura.

Alcune società che producono piastre, ruote, puntali e attrezzatura varia per il pattinaggio a rotelle alcune volte, durante l’anno, per sostenerci ci regalano parti di ricambio.

Ad esempio quando abbiamo vinto i mondiali hanno regalato a tutta la squadra pattini nuovi di zecca. Ma, come avrai capito, sostanzialmente è tutto autofinanziato.

Anche la nostra allenatrice non è retribuita per il lavoro che svolge. Lei nella vita allena, ma per noi è un membro effettivo della squadra e come tale partecipa per amore del pattinaggio.

Come fai a conciliare lavoro, vita sociale e la tua passione?

Bisogna darsi delle priorità. Per molti anni le mie sono state lo studio e lo sport. Infatti sono riuscita a laurearmi in Ingegneria Edile e Architettura con il massimo dei voti. Ora sono il lavoro e lo sport.

Devo riconoscere che i ragazzi che ho frequentato hanno sempre capito quanto il pattinaggio contasse per me e mi sono stati vicini. Anche perché altrimenti non me li sarei tenuti!

La famiglia mi è stata accanto nel mio percorso di pattinatrice. Certo, ogni tanto, soprattutto quando ero più piccola, i miei si sono chiesti se non fosse troppo mantenere questo ritmo, ma non si sono mai opposti.

Con gli amici è stato un po’ più difficile, non sempre capivano perché non potessi saltare un allenamento per stare con loro. Ma nel corso degli anni siamo cresciuti e cambiati e mi è rimasto vicino chi poi lo ha compreso.

Lo studio e il lavoro negli ultimi anni non sono mai stati un problema, una volta prese le misure è stata tutta questione di sapersi gestire.

donne del pattinaggio a rotelle. L'intervista a una campionessa mondiale.

Cosa vuol dire essere donna nel pattinaggio a rotelle?

Guarda devo dire con grande piacere, nulla. Nel senso che la nostra squadra è mista, alcuni di noi sono anche sposati con altri del gruppo e non si sono mai verificate scorrettezze di alcun genere.

In questo sport essere donna, uomo, etero o no non conta, prima di ogni altra cosa siamo tutti sportivi. Siamo compagni e facciamo affidamento gli uni sugli altri.

Chiaro, quando esci dal tuo Paese devi scontrarti anche con culture differenti e con persone che la pensano diversamente da te e dal tuo gruppo.

Ma per quanto mi riguarda le nostre differenze portano tutte ricchezza alla nostra performance.

Esistono diversi modi per gestire un gruppo sportivo, noi abbiamo un capitano, che è il più esperto tra noi, Alessandro Spigai, ma le decisioni le prendiamo tutti insieme.

Perciò gusti, idee, pareri e modi di fare concorrono tutti alla scelta del tema, della musica e dei costumi. Le nostre differenze sono parte della nostra identità di gruppo.

vittorie delle pattinatrici dei mondiali di Francia, Gruppo Spettacolo

Come pattinatrice qual è la tua vittoria preferita e perché?

Assolutamente quella dei mondiali in Francia. Perché non ce lo aspettavamo. Non eravamo i favoriti e non siamo andati lì per vincere.

All’europeo ci hanno dato una penalità apposta per retrocederci e quindi non era prevista minimamente la vittoria.

In quell’occasione siamo anche stati estratti per ultimi, quindi abbiamo visto e vissuto tutta la classifica e quando abbiamo vinto è stata una sorpresa meravigliosa.

Come diventare pattinatrice e vincere la medaglia d'oro. Storie di donne su Protagonista Donna.

Perché il pattinaggio su rotelle è così poco pubblicizzato?

Il primo problema è che non è uno sport olimpico.

Non lo è per via della sua poca spettacolarità, basti pensare al pattinaggio sul ghiaccio per capirne le differenze. Grazie alla maggiore elasticità del ghiaccio, infatti, anche nelle sue esecuzioni tecniche questa disciplina risulta più spettacolare.

Il pattinaggio a rotelle nel tempo si è specializzato soprattutto sull’esecuzione tecnica di salti e figure e questo non ha avvicinato molto il pubblico.

Il motivo per cui sono nate specialità come la mia è proprio questo, cercare di valorizzare questo sport e far appassionare più gente possibile.

I tecnici italiani sono i più ricercati e i pattinatori italiani sono i più forti.

Anche per questo motivo molti di noi abbandonano il pattinaggio a rotelle per quello sul ghiaccio, grazie al quale riescono a raggiungere la visibilità che meritano.

Anche per limitare questa dispersione di risorse, da diversi anni ormai, si sta lavorando per inserire il pattinaggio a rotelle negli sport olimpici. Cambiando molte cose, nel regolamento, nei punteggi e nello stile della pattinata.

Senti il peso delle gare di pattinaggio?

Sì, assolutamente sì. Ancora oggi, prima di ogni gara, ho una fifa tremenda. Soprattutto prima di ogni campionato italiano, che mi mette più ansia del partecipare a campionati anche di più alto livello.

Sai quando si partecipa agli italiani si gareggia sempre con più stress perché la classifica implica l’eventuale qualifica agli europei e ai mondiali.

Un traguardo che vuoi raggiungere come pattinatrice?

La tripletta, nel corso degli anni abbiamo vinto diversi premi e siamo stati sui diversi gradini del podio. Ma un sogno è riuscire a vincere nella stessa stagione l’oro in tutti i campionati: italiano, europeo e mondiale.

Non so se ci riusciremo, sto diventando un po’ grande per continuare e questo poteva essere l’anno buono, ma con il COVID si è bloccato tutto.

Comunque noi continuiamo ad allenarci e a fare del nostro meglio… vedremo!

Intervista a una pattinatrice a rotelle italiana

Cosa diresti a una bambina che vuole fare pattinaggio a rotelle?

Che il pattinaggio è uno sport bellissimo e che si dovrà impegnare molto.

Che non verrà trattata diversamente perché femmina e che se riuscirà a raggiungere bei livelli come pattinatrice avrà il privilegio di provare sentimenti ed emozioni che pochi hanno avuto modo di provare.

Traguardi e medaglie

  • Nel 2010, anche se da riserva, vincono il campionato italiano, europeo e del mondo.
  • Dopo una pausa di tutta la squadra, nel 2013 si qualificano quarti al campionato del mondo in Cina e da quel momento Camilla entra a tutti gli effetti a far parte della squadra.

L’anno successivo il gruppo si rinnova quasi totalmente trasformandosi in quello attuale che:

  • Nel 2015 con il programma dal titolo La notte degli oscar arriva terzo ai campionati italiani e secondo ai mondiali in Colombia.
  • Nel 2016 non viene premiato agli italiani, ma si classifica e arriva secondo agli europei con il programma intitolato Baywatch.
  • Nel 2017 Yogurt, il nuovo programma, gli fa raggiungere il terzo posto al campionato italiano e il quarto a quello del mondo.
  • Nel 2018, grazie al pezzo Leonardo Da Vinci, arriva secondo al campionato italiano, terzo all’europeo in Spagna e primo al campionato del mondo in Francia.
  • Nel 2019 partecipa al World Games con il programma L’evoluzione della medicina e vince i campionati italiano ed europeo oltre a posizionarsi terzo sul podio del mondiale.

Grazie a Camilla Buroni per averci raccontato la sua storia di pattinatrice e la sua vita di donna protagonista dello sport.

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Linda Compagnoni

1 thought on “Camilla Buroni pattinatrice italiana e campionessa del mondo

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