Dal museo alla passerella. I vestiti d’arte illuminano le sfilate degli ultimi anni con capi ispirati a quadri famosi.
Una tendenza che sta diventando un must, ma che affonda le sue radici in ambienti non convenzionali.
Se sei appassionata di quadri e ami i colori intensi rimarrai affascinata dalla declinazione dei vestiti d’arte. Stampe su gonne e abiti, ispirate dai più celebri pittori, portate alla ribalta sulle passerelle di mezzo mondo.
Sembrano in conflitto moda e arte. Una punta all’effimero l’altra all’unicità e all’immortalità, eppure è innegabile uno scambio che da secoli pervade la storia. Se un dipinto celebre è un unicum, l’idea di poterne indossare una riproduzione, sebbene a costi elevati, è un giusto compromesso per poter avere qualcosa di prezioso sulla pelle.
Le rappresentazioni artistiche scelte per impreziosire gli abiti sono state davvero tante nel corso della storia della moda. Gli stilisti ne hanno fatto un must delle ultime sfilate, ma questa trasposizione è partita da lontano.
Da dove è nata l’ispirazione dei vestiti d’arte?
Si può citare Yves Saint Laurent che, nel 1965, portò sulle passerelle l’ispirazione di Piet Mondrian. Negli anni a seguire, poi, molte sono state le correnti artistiche che hanno trovato spazio nelle fashion weeks.
Dal cubismo alla pop art, per poi passare agli impressionisti.
Questo connubio arte – abiti, però, non ha trovato spazio solo sulle grandi passerelle, ma anche nelle collezioni di moda ideate da artiste che, a prezzi più modesti, hanno pubblicizzato i loro capi su piattaforme di vendita dedicate alle creazioni handmade.
Non solo vestiti d’arte
Le sfilate, però, hanno dato risalto ai quadri anche attraverso le stampe rappresentate su borse, t-shirt, scarpe e portafogli.
Una curiosità sui vestiti d’arte
C’è stato poi chi ha fatto di più. Uscendo dalle passerelle blasonate e finendo nei luoghi deputati ai quadri si trova una strana tendenza. Un fotografo francese, infatti, Stefan Draschan ha immortalato alcuni turisti.
Perché? Avevano una somiglianza con il quadro presente nel museo dove sono state scattate le foto.
A volte lo ha colpito il vestito oppure un dettaglio o, ancora, la posa in cui sono stati immortalati i turisti. Le similitudini con il quadro che stavano osservando sono evidenti.
La donna dei vestiti d’arte
Sei anni fa, poi, una ragazza mentre scriveva la sua tesi di laurea ebbe un’idea. Il suo lavoro, infatti, era incentrato proprio sul rapporto tra moda e opere d’arte e così, da allora, ogni volta che si trova di fronte a un quadro o a qualcosa di artistico che la colpisce scatta una foto.
La studia, la esamina, ne osserva i dettagli finché non trova ispirazione. E allora pubblica un’altra foto. Quella che ritrae se stessa vestita con tinte e colori identici a quelli dell’opera.
Ariel Adkins, così si chiama l’ideatrice di questa particolare tendenza, si fa così ritrarre in uno scatto che le vede indossare un capo realizzato a mano e completamente integrato nel quadro.
A ispirarla, però, non solo i grandi pittori, ma anche palazzi o spunti naturali.
Quale quadro vorresti rappresentato sui tuoi abiti? Scrivilo nei commenti.
Ogni storia può essere un esempio, se raccontata e condivisa.
Protagonista Donna
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Elisabetta Valeri
[…] con la sua famiglia. Dopo la scuola media studia per due anni ragioneria, ma la passione per la moda non l’abbandona mai e così decide di rispettare le sue […]
[…] in luce la pelle, hanno un tacco trasparente e un aspetto urban che spopola. Sono ideali per vestiti con molte […]
[…] voglia di essere indipendenti e di poter scegliere cosa indossare senza perseguire la volontà misogina dei CEO ha fatto […]