Vita da mamma

Lo Scautismo fa bene

Lo Scautismo non è uno sport o un’attività ricreativa, è uno stile di vita, una scelta quotidiana a fare del tuo meglio.

Le mamme che accompagnano i figli alle riunioni scout riscontrano piccoli cambiamenti anche dopo pochi incontri. Descrivono i figli più felici e aperti, più socievoli e sicuri.

Lo Scautismo rende positivi e porta ad agire sempre in modo costruttivo e propositivo. Attraverso il gioco i ragazzi imparano a relazionarsi con gli altri e a far fronte agli imprevisti.

Il metodo scout non è un addestramento militare nel quale tutti devono raggiungere gli stessi risultati con gli stessi mezzi. Ma un percorso di crescita condiviso che mira a far sentire a proprio agio ogni giovane nella sua unicità.

Baden-Powell, il fondatore dello Scautismo, sosteneva che in ognuno di noi è presente un 5% di bontà e che è sufficiente trovarlo e aiutarlo a emergere per creare buoni cittadini.

Lo Scautismo e le soft skills

Oggi si sente sempre più spesso parlare dell’importanza di competenze quali pensiero laterale, problem solving e team working.

Si fanno corsi aziendali e di formazione per imparare capacità che gli scout sviluppano in giovane età e coltivano nella vita di tutti i giorni.

Lo Scautismo aiuta i ragazzi a sviluppare senso critico, li pone nella condizione di scegliere che tipo di persona vogliono diventare e fornisce strumenti utili per compiere i passi verso quel modo di essere.

Lo scopo dello Scautismo

Ogni associazione ha le sue peculiarità, ce ne sono di cattoliche e pluriconfessionali, divise per genere e miste, che accolgono i bambini dagli otto anni o dai sei, ecc…

Ma nonostante le molte declinazioni lo Scautismo ha un unico scopo uguale in tutto il mondo: creare buoni cittadini, individui autonomi, con senso civico, pensiero critico e spirito di iniziativa.

scautismo e benefici

Lo Scautismo per bambini

Un bambino grazie allo Scautismo può:

  • trovare amici.
  • Scoprire il gioco costruttivo.
  • Apprezzare la natura.
  • Divertirsi in modo sano.
  • Imparare a condividere.
  • Vivere esperienze entusiasmanti.

Una frase importante del metodo scout recita “tutto con il gioco, niente per gioco”.

I bambini questo lo capiscono, imparano giocando e crescono mettendo in pratica valori di uguaglianza e fratellanza.

La gamification nello Scautismo è storia antica!

Lo Scautismo sprona già in giovanissima età i bambini a essere sempre la versione migliore di loro stessi e a scegliere la via giusta, anche quando risulta essere la più difficile.

Imparano a comunicare e ascoltare attivamente i compagni, stringono amicizie importanti, allargano i propri orizzonti e le loro conoscenze.

I bambini, nella vita di tutti i giorni, il più delle volte vengono trattati come immaturi o come persone che non capiscono, invece sono molto intelligenti e sagaci.

Lo Scautismo, attraverso il gioco, lavora sulla responsabilizzazione dei bambini che, quando vengono presi in considerazione, sanno essere molto risoluti e concreti.

I ragazzi nello Scautismo

Un ragazzo grazie allo Scautismo può:

  • crescere ampliando i propri orizzonti.
  • Responsabilizzarsi all’interno del gruppo.
  • Rispettare la natura.
  • Imparare ad ascoltare e farsi ascoltare.
  • Formarsi mediante attività pratiche.
  • Sviluppare competenze organizzative.
scoutismo per responsabilizzare i ragazzi

Lo Scautismo porta a vedere sempre il lato positivo degli eventi e non per superficialità o poca concretezza. Anzi i ragazzi imparano che per ogni ostacolo o problema esistono più soluzioni e che non serve disperare o lasciarsi prendere dal panico, ma occorre scegliere una soluzione.

I ragazzi sono messi alla prova e attraverso esperienze fantastiche imparano a decidere e a prendersene la responsabilità.

Giocano e lavorano con i compagni, affrontando sfide all’aria aperta e realizzando progetti di squadra. Così facendo imparano a cooperare e a realizzare un progetto in tutte le sue tappe, portandolo dalla teoria alla pratica.

Edoardo Missoni, un famoso Segretario Generale del Movimento Mondiale Scout, una volta disse che lo Scautismo è l’unica scuola di “Management” che comincia a otto anni!

Gli adolescenti e lo Scautismo

Un adolescente nello Scautismo può:

  • trovare un modo di vivere.
  • Confrontarsi con i suoi pari.
  • Imparare a fare del bene al prossimo.
  • Essere un modello per se stesso e per gli altri.
  • Riflettere su chi vuole diventare.

Gli adolescenti arrivati intorno ai 16 anni cominciano a portare avanti impegni più seri, mai imposti e sempre scelti liberamente. A questa età cominciano a spendere energie non solo per loro stessi o i loro cari, ma anche per il prossimo.

Da bambini si gioca, da ragazzi si gioca e lavora, da adolescenti si gioca, si lavora e ci si impegna per gli altri consapevolmente.

Il servizio

I più grandi, all’interno del gruppo scout, cominciano ad aiutare i capi prendendosi qualche responsabilità: come organizzare dei giochi o gestire la logistica di alcune attività.

Quando aiutano con i più piccoli si ricordano come guardavano i grandi, quando erano appena all’inizio del loro percorso scout. Così i più grandi sanno di essere presi a modello, e cominciano a capire l’importanza di ogni loro gesto e cosa significa essere presi d’esempio.

Supportano i bambini nelle loro esperienze e gioiscono quando li vedono raggiungere traguardi, proprio come altri hanno fatto in precedenza per loro.

Fuori dal Gruppo Scout scelgono di svolgere attività di servizio nella comunità cittadina, portando attivamente i valori scout nella vita di tutti i giorni e aiutando concretamente chi ne ha bisogno. Passaggio per nulla scontato in una società sempre più individualista.

In questa fascia d’età decidono se fare scout, limitandosi a partecipare a iniziative già organizzate, o essere scout, cioè pensare, creare e impegnarsi in iniziative ideate da loro stessi.

È un momento molto delicato della loro crescita in cui scelgono consapevolmente che tipo di persona vogliono essere.

Le donne scout

Tre anni dopo la nascita dello Scautismo nel 1908 prende vita il Movimento delle Girl Guides, in Italia chiamato Guidismo, un movimento parallelo fondato da Baden-Powell e dedicato alle donne.

sout contro la violenza

Le Girl Guides

Si narra che B.-P. prese questa decisione dopo aver incontrato un gruppo di ragazze che gli si presentarono in perfetta uniforme dicendo di voler fare le stesse cose che facevano i ragazzi.

Quando gli chiesero come mai le avesse chiamate Girl Guides e non Girl Scout Baden-Powell rispose:

“Ebbene, la mia idea era questa. Oggi, le donne si sono conquistate negli affari del mondo una parte assai maggiore che in passato. Tale evoluzione è un vantaggio palpabile per il progresso umano.

La formazione delle guide è strutturata in modo da preparare la giovane generazione ad assumersi questa accresciuta responsabilità. […] Il termine “guidare” sembra riassumere in una parola la missione della donna, come madre, come moglie e come cittadina.

Il nome di “guida” è quindi il migliore che possa esser dato a una ragazza, quale richiamo all’ideale cui essa si sta preparando.”

scautismo per vincere l'insicurezza delle ragazze

Le Girl Scout

Fin dagli inizi del Movimento aperto alle ragazze non tutte le Associazioni accettarono questo termine, perché interpretabile in senso restrittivo e con la classica accezione della donna moglie e madre.

Dove non venne accettato questo termine si utilizzò invece Girl Scout a rappresentazione di una precorritrice idea di parità di genere.

Il primo Movimento Scout femminile

Inizialmente coordinato da Agnes, la sorella di B.-P., e successivamente da Lady Olave, sua moglie, il Guidismo si è sempre occupato di tutti i problemi inerenti la condizione della donna.

Nel tempo le Associazioni Scout si sono aperte anche alle ragazze, creando così realtà variegate. Oggi esistono sia gruppi solo maschili o solo femminili, sia gruppi misti.

Ma nella storia il Movimento Scout femminile, nelle sue diverse declinazioni, si è contraddistinto per aver svolto importanti attività di supporto alla comunità, in particolare nei Paesi del terzo mondo.

Il 22 febbraio, nel mondo dello Scautismo/Guidismo, si festeggia la “Giornata del Pensiero”, in ricordo della nascita di B.-P. e di sua moglie Olave, nati entrambi lo stesso giorno a distanza di molti anni.

Questa festa ormai propria di tutti gli scout è stata voluta e creata dal movimento delle guide. Ogni anno in questa occasione raccolgono fondi per sostenere progetti che interessano più di 10 milioni di donne in tutto il mondo.

Molti dei fondi raccolti sono stati e sono tuttora investiti nella creazione di centri di formazione nei diversi territori. In questi presidi bambine e ragazze possono imparare a conoscere loro stesse, crescere e apprendere competenze utili alla loro indipendenza.

Da sempre lo Scautismo si impegna a creare cittadine e cittadini attivi e protagonisti della loro società. Lo Scautismo Femminile in particolare supporta attivamente l’indipendenza della donna in tutto il mondo, facendosi promotore di un’innovazione culturale tutta al femminile.

Alcuni valori

Lo scoutismo rifiuta la violenza e sostiene il dialogo, respinge l’intolleranza, pretende il più profondo rispetto per l’altro.

Incentiva ognuno a compiere i propri passi, ad approfondire le passioni, a preoccuparsi per la comunità e ad agire concretamente in sostegno delle proprie idee a vantaggio di tutti.

Quando si diventa scout si capisce l’importanza di spendersi per gli altri, di prendersi cura di sé e del prossimo. Si realizza che il nostro passaggio lascia un segno e lo Scautismo aiuta a scegliere che tipo di segno si vuole lasciare dietro di sé.

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Linda Compagnoni

3 thoughts on “Lo Scautismo fa bene

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