Messico. Sabbia e storia che si fondono e ti conquistano. Una terra che coinvolge tra colori sgargianti, siti archeologici e sorrisi. L’avventura zaino in spalla inizia da Vancouver.
Ho una bucket list molto lunga. Aggiungo qualcosa ogni volta che realizzo un desiderio. Per lo più si tratta di viaggi. Ne ho segnate molte di avventure nel tempo. A gennaio ho deciso di andare in Messico. Scappare da tutti e tuffarmi in un mondo lontano, anche se per pochi giorni.
In Canada, dove vivo, a gennaio c’era un freddo rigido e pioggia intensa. Ero davvero stanca. Il mese di dicembre avevo lavorato senza sosta. Il 31 notte, in un momento di pausa, ho preso il telefono (mi sono modernizzata per chi mi conosce da tanto) e ho prenotato la prima vacanza dell’anno.
La mattina, quando sono tornata a casa dopo aver fatto la notte, ho preparato subito le valige, stanca ma felice. Ho iniziato a farle subito per non darmi il tempo di ripensarci. La settimana dopo sono partita.
Destinazione Messico – Riviera Maya
Primo giorno Playa del Carmen
Molte di voi avranno fatto questo tour. Anni fa era la destinazione prediletta per i viaggi di nozze. Io, però, non mi sono mai sposata, o perlomeno non ancora, e invece di aspettare un marito ho atteso qualche anno e una settimana più un aereo! Non volevo andare nei mega resort quindi ho prenotato un boutique hotel a Playa del Carmen.
Appena arrivata mi sono innamorata del posto. Piccolo abbastanza per dare l’idea di casa, ma grande a sufficienza per avere a disposizione tutte le comodità.
Ristorante giapponese di sera, e la mattina ci servono la colazione, inclusa nel prezzo della stanza. Ha anche un bar sul tetto con una vista meravigliosa e la piscina. Gli ospiti dell’albergo possono scegliere dove sdraiarsi, ma l’accesso è consentito anche agli esterni.
In camera avevo una vasca jacuzzi perché ero l’unica a viaggiare da sola e mi hanno fatto l’upgrade.
L’albergo si trova a pochi minuti a piedi dal mare e a un isolato dalla strada principale. Per me è l’ideale, mi permette di arrivare dovunque senza affittare una macchina. Nella calle Quinta Avenida ci sono una miriade di negozi, ristoranti, bars e locali.
In ogni angolo ti catturano mille colori. Un ambiente assolutamente intossicante di allegria e vitalità. Esattamente ciò che cercavo.
Ho provato molti locali. Non mi spaventa più sedermi sola a un ristorante, anzi mi rilassa. Ho assaggiato la cucina locale e, ovviamente, le birre. Ho ascoltato musicisti mentre bevevo margarita con il sale e ballato con una ragazza russa che era in vacanza con un marito poco interessato. Una vera pazza, proprio come me!
La mattina sono andata in spiaggia e mi sono resa conto di essere a pezzi. Ci accorgiamo di quanto siamo stanchi solo quando ci fermiamo.
In zona c’è un’ampia scelta di beach clubs dove si paga all’entrata per ombrellone, lettino o sdraio e poi durante il giorno ti rimborsano ciò che hai pagato in cibo e bevande, inclusi alcolici. Birra e tequila qui, infatti, scorrono a fiumi.
Il primo kool beach club dove sono andata non mi è piaciuto molto: troppo caos e odore di benzina delle moto ad acqua.
Sono stata bene comunque e, probabilmente, se fossi stata in compagnia e fossi stata più giovane, l’avrei vissuta diversamente. Il mare è bellissimo, l’acqua cristallina e l’emozione è fare il bagno a gennaio.
Secondo giorno in Messico
Il secondo giorno ho fatto una lunga passeggiata sulla spiaggia e mi sono fermata a Inti beach, un posto molto tranquillo. Si sentiva il profumo del mare, delle alghe e, in sottofondo, la musica.
La sera, prima di cena, sono andata a visitare il museo di Frida Kahlo, una delle mie artiste preferite, una donna pioniera per i suoi tempi, un’indole complicata e, quindi, interessante.
Terzo giorno e rovine Maya
Il terzo giorno ho cancellato dalla bucket list un obiettivo: Chichén Itzá. Il desiderio di vedere, conoscere e immergermi nella cultura Maya finalmente si è avverato. Un sito UNESCO da vedere anche se ci vogliono un paio di ore di bus da Playa del Carmen.
Ci sono bus locali anche se è complicato individuare gli orari. Ho pensato che sarebbe stato bello visitare il luogo con una guida. Così ho acquistato un tour e abbiamo fatto varie soste prima della meta finale.
La prima tappa è stata la cittadina di Valladolid fondata nel 1543.
Ci siamo tuffati in uno dei famosi Cenotes, un foro nel terreno con acqua profonda, liane e iguane.
Quando siamo arrivati a Chichén Itzá ero emozionata. Non vedevo l’ora di essere libera di poter girare nella zona archeologica, fermarmi a fare le foto, immergermi nell’atmosfera dello Yucatan.
Abbiamo fatto un giro con la guida che ci ha illustrato caratteristiche interessanti e, appena ho visto il tempio di Kukulkan, mi sono bloccata e, dopo pochi minuti, mi sono resa conto che avevo gli occhi pieni di lacrime.
Mi succede di essere piacevolmente sorpresa quando viaggio, so di essere privilegiata ad avere l’opportunità di vedere le meraviglie che il mondo mi offre, ma quando mi sono scoperta a piangere sono stata sopraffatta dalle emozioni.
Mi sono seduta, ho messo la macchina fotografica sulle ginocchia e sono rimasta così per un po’.
Amo la fotografia, ma è importante non essere ossessionati dal catturare l’attimo senza viverlo davvero.
Voglio sempre ricordare di assaporare l’energia e la bellezza delle cose che vedo. Ecco perché mi sono seduta per ammirare e stupirmi della storia e delle meraviglie dello Yucatan.
Quarto giorno: Tulum
Il quarto giorno sono andata a Tulum, un misto di zone archeologiche e mare che ti mozza il fiato.
Semplice da raggiungere con i bus locali da Playa del Carmen e molto vicino. Ho visitato la zona archeologica che si affaccia sulla spiaggia bianca.
Mi sono avventurata sulla sabbia, ho fatto una lunga passeggiata e mi sono fermata in uno stabilimento.
Ho sentito il bisogno di sdraiarmi su quella distesa bianchissima, quasi a fondermi con la natura. Poi mi sono resa conto che ero senza protezione solare e mi stavo bruciando, così ho ripreso la via dell’albergo.
Quinto giorno in Messico. Parco avventura Xcaret
Il quinto giorno sono andata a xcaret, un parco naturale con molte attrazioni.
Un posto enorme che nasce sulle fondamenta bonificate di un antico villaggio Maya. Devo essere sincera. Credevo non mi sarebbe piaciuto, ma mi sbagliavo!
Ci sono zone per il puro divertimento, ma anche aree interessanti con ricostruzioni di villaggi, sotterranei, fiumi e animali in libertà.
Ci sono anche dei musicisti che rendono magica l’atmosfera.
L’ambiente è ideale per famiglie con le sue spiagge e i ristoranti di ogni grandezza e gusto.
Avevo anche un’altra meta da visitare tra le preferite: isla mujeres. Si raggiunge con il traghetto da Playa del Carmen. Però mi sono resa conto che non avevo tempo sufficiente per vedere tutto.
Ultimo giorno in Messico da sola
L’ultimo giorno ho preparato le valigie e mi sono goduta una giornata di riposo totale prima di tornare a casa. Non saprei dirvi dov’ero solo che ho camminato tantissimo sulla spiaggia per scoprire un angolo di paradiso.
Mi sono imbattuta in un food truck trasformato in ristorante, con bagni improvvisati e ragazzi che affittavano sdraio e ombrelloni. Sudoku, birra, cappello, occhiali da sole e guacamole.
Così si è conclusa la mia mini vacanza tra le meraviglie del Messico. Mi è rimasta la voglia di tornare al più presto, mi ha emozionata, sorpresa e, soprattutto, ho fatto il pieno di relax. Serve per ripartire per il prossimo viaggio…
Anche tu hai fatto un tour del Messico e vuoi suggerire qualche luogo o dare qualche consiglio pratico? Scrivilo nei commenti!
Ogni storia può essere un esempio, se raccontata e condivisa.
Protagonista Donna
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Karina Delli Paoli
[…] Kahlo nacque il 6 luglio 1907 a Coyoacán, Messico. Suo padre era un fotografo tedesco emigrato in Messico e la madre una messicana […]