Bellezza e benessere

Donne nella cura

A proposito di empatia sanitaria

Donne nella cura di un tumore, considerate come un numero. Per i medici sono visite di routine, per le pazienti sono momenti delicati, in cui ci si sente fragili.

Racconto delle donne nella cura

A naso credo di esserle stata trasparente fin da subito.
La stavo aspettando da circa un’ora, un’ora di ritardo sul mio appuntamento preso con il giusto anticipo, quell’anticipo che è di 365 giorni dopo l’ultima chemioterapia.
Visita di controllo annuale.


Il tagliando della macchina, una macchina super potente che un anno fa mi ha lasciata a piedi di brutto, nel bel mezzo del cammin di nostra vita mi son trovata con un carcinoma mammario di quelli che tante donne si trovano a dover affrontare prima o poi, meglio poi, meglio mai.

Follow up dicono quelli che lavorano in ospedale.
Controllo programmato dicono al CUP.

Io dico che oggi mi tocca passare di nuovo sotto le forche caudine di qualcuno qui dentro che inizierà a rivoltarmi come un calzino nella speranza di uscire con altri 365 giorni di bonus, o molto meno, dipende.

A naso credo che sia bella e in gamba, con quel fonendoscopio al collo e 68 minuti di ritardo, avrà avuto una mattinata tremenda ed ora le tocca questo ambulatorio pieno di donne piene di ansie.

donne nella cura delle pazienti: come raccontare il cancro al seno


Tocca a me finalmente.
Accende il PC, digita nome account e password, si registra, entra dentro un applicativo informatico, poi dentro un database e mi trova.

Sono la cartella n. 459 ma sono qui, seduta dinnanzi a lei.
Non mi vede.

EO.
EO scrive sulla cartella informatizzata.
Esame Oculistico?

Ehi… mi guardi? Mi vedi? Sono qui.
Siamo qui, io e le mie tette, di cui una rifatta nuova di zecca.

Ci vedi?
La digitazione della mia vita sembra più importante della mia faccia sconsolata ma vagamente agitata, con ragione direi.

EO.
Esame olfattivo?

A naso pure a me questa qui mi sta sul ca**o, è entrata da dieci minuti dopo un’ora di ritardo e ora nemmeno mi fa una domanda? Una sola? Tipo: Buongiorno signora, come sta, come procede?

EO
Esame Ostruttivo, mi si stanno ostruendo le carotidi dalla rabbia.
Mi stanno facendo un EO (Esame Obiettivo) quando di obiettivo c’è nulla tranne la mia delusione mista a disperazione.
Ho urgente necessità di fare qualche domanda, lecita.

Sono dentro un database ma sono anche fuori da questo ambulatorio che non mi accoglie ma mi identifica soltanto e mi spara dentro un fottuto PC!
EO
Vada dal suo chirurgo, cosa vuole da me? Io sono solo una senologa della mutua.
Senologa e donna. 

Mettimi una mano sul seno donna senologa perdinci! Mettimi una mano su una spalla, chiedimi se va tutto bene, fatti sotto, non è che hai paura anche tu?

Ho incontrato almeno sei senologhe prima di te e tutte, dico tutte, mi hanno accolta, ascoltata, informata, confortata, operata.

Chi sei tu allora adesso che nemmeno mi guardi negli occhi e compili quell’inutile cartella clinica?
Esco che va tutto bene, ma potrebbe in teoria andare anche tutto male.
Ma pare che abbia di nuovo 365 giorni di speranza fino al prossimo follow up.

Allungo una mano nel tentativo di toccare la sua mano, impegnata ancora con il mouse e quell’inutile simulacro di dati statistici.
Toccami , mettimi una mano sul cuore, o su una tetta, ma toccami.
Sono una donna nella cura, come te.
Lo sai vero?

Hai vissuto un’esperienza da donna nella cura e hai sconfitto un tumore al seno?
Raccontala per condividere con le lettrici di Protagonista Donna.

Laura Binello

Ogni storia può essere un esempio, se raccontata e condivisa.

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1 thought on “Donne nella cura

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