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Scienziate a teatro

Le donne della scienza raccontate attraverso rappresentazioni teatrali.

Il mondo femminile rappresentato in teatro può avere mille sfumature ma un interessante contributo è stato realizzato da Gabriella Greison, fisica, scrittrice e giornalista.

Una forza della natura, una donna innamorata della cultura e della comunicazione sul palcoscenico. Ancor di più una rappresentante delle donne scienziate italiane. Da qualche anno, a teatro, mette in scena i suoi monologhi che raccontano la fisica del XX secolo.

La fisica raccontata però in maniera semplice, accessibile a tutti. Quest’anno è in tour con “1927 monologo quantistico”, con la regia di Emilio Russo, prodotto dal Teatro Menotti di Milano.

Si tratta del racconto della fotografia più bella della scienza: sono ritratti 29 scienziati in posa, 17 erano o sarebbero diventati premi Nobel. Il romanzo associato a questo spettacolo, “L’incredibile cena dei fisici quantistici”, ed è stato un vero bestseller.

Gabriella quando è nata la tua passione per la scienza?

Da piccola quando nessuno rispondeva alle domande che mi facevo ho iniziato ad appassionarmi alle materie scientifiche. Allora cercavo le risposte nei libri: perché non ci si abbronza dietro a un vetro? Perché i colori dell’arcobaleno sono sempre quelli e in quell’ordine sempre?

Ecco! Le risposte alle mie mille domande le trovavo solo nei libri di scienza. E così ho poi deciso di iscrivermi alla Facoltà di Fisica. La passione è rimasta sempre con me e non ho mai smesso di pormi interrogativi.

Come hai incastrato le scienze e il mondo femminile?

Ho scritto due libri: “Sei donne che hanno cambiato il mondo”, edito da Bollati Boringhieri, e “Superdonne!” edito da Salani.

spettacoli teatrali sulla fisica

Il giorno del centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Marie Curie ho portato in scena un monologo “Due donne ai raggi X – Marie Curie e Hedy Lamarr, ve le racconto io”, scritto, a quattro mani, con Giampiero Cicciò che ne cura anche la regia.

Alla Sala Umberto di Roma abbiamo voluto, insieme a tutte le persone intervenute, festeggiare le due donne della scienza che hanno fornito a noi tutti la possibilità di muoverci nel mondo di oggi.

Due donne ai raggi x. Perché le hai scelte?

Racconto il lato umano di Marie Curie, come non lo abbiamo mai letto sui libri. Ho divorato otto sue biografie e ho intrapreso ricerche per scovare dettagli della sua vita finora sconosciuti.

Mi ha colpito la sua storia per il cambiamento che ha vissuto. Mi piacciono le sue paure, i baratri, le ansie. Anche noi viviamo questi stati d’animo e affrontando e sviscerando le sue angosce è come se combattessi le mie.

donne della scienza

Nel monologo, per raccontare di Marie Curie, uso un’altra grande protagonista: Hedy Lamarr, la donna più bella del mondo, attrice di Hollywood che ha inventato il nostro wi-fi.

Anche lei ha vissuto un cambiamento, ma opposto a quello messo in atto da Marie Curie. Sono entrambe interessanti per l’evoluzione delle loro vite.

Nello spettacolo, così come nella mia vita quotidiana, c’è anche qualche riferimento a Albert Einstein… ormai è parte delle mie giornate!

“Sei donne che hanno cambiato il mondo”. Chi sono?

I sei brevi romanzi in cui perdersi in questo libro sono quelli di Marie Curie (1867-1934), Lise Meitner (1878-1968), Emmy Noether (1882-1935), Rosalind Franklin (1920-1958), Hedy Lamarr (1914-2000), Mileva Mari (1875-1948).

Per molti saranno nomi sconosciuti, eppure sono state tutte donne pioniere. Sono nate in un lasso temporale ristretto e hanno operato negli anni cruciali e ruggenti del Novecento, anni di guerre terribili, ma anche di avanzamenti scientifici epocali.

gabriella greison quantistica

C’è la chimica polacca che non poteva frequentare l’università, la fisica ebrea odiata dai nazisti, la matematica tedesca che nessuno amava, la cristallografa inglese alla quale sottrassero le scoperte, la diva hollywoodiana che fu anche ingegnere militare e la teorica serba messa in ombra da suo marito.

Le sei eroine raccontate non sono solo donne della scienza, ma persone che, probabilmente, hanno aperto la strada alle altre, con la loro volontà, l’abilità, il talento e la protervia, in un mondo apertamente ostile, fatto solo di uomini.

Sono quelle che hanno dato alla scienza, e a tutti noi, i risultati eclatanti delle loro ricerche. Inoltre hanno regalato la consapevolezza della possibilità e della necessità di un accesso alle donne all’impresa scientifica.

Aver precluso al mondo femminile il campo della ricerca scientifica per millenni è stato un delitto pagato a caro prezzo dalla società umana.

Si tratta di sei storie magnifiche di donne della scienza, non sempre sono storie allegre e non sempre hanno un lieto fine perché sono racconti della realtà, di successi e fallimenti.

Il messaggio importante che volevo trasmettere è che grazie a queste donne della scienza novecentesca e al loro esempio abbiamo avuto altre eroine che si sono fatte spazio, nel mondo scientifico, in maniera più naturale, più facile.

sei donne che hanno cambiato

Dopo di loro molte donne si sono appassionate alla scienza e, nel futuro, saranno sempre più libere di regalarci il frutto della loro brillante intelligenza.

donna-protagonistaCi sono ancora ragazze affascinate dal mondo delle scienze?
Qualcuna intraprenderà la strada della fisica sulla scia di Gabriella Greison?

Che ne pensi dell’idea di realizzare uno spettacolo teatrale basato sulla fisica per avvicinare le persone a temi più difficili?
Scrivilo nei commenti.

Ogni storia può essere un esempio, se raccontata e condivisa.
Protagonista Donna

©Riproduzione riservata Protagonista Donna

3 thoughts on “Scienziate a teatro

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