Bikini. Chissà quanti lo chiamano ancora così. Il tipico costume da bagno, sfoggiato da tante donne in questi anni, ha avuto un’evoluzione e una storia piena di curiosità.
1. La scelta del nome
Sapete perché è stato scelto questo nome? Bikini è ispirato a un atollo nelle isole Marshall, nell’Oceano Pacifico. Proprio in questo luogo fu lanciata una delle bombe atomiche.
L’accostamento di quest’evento, così drammatico, a un costume può far inorridire. Fu, però, proprio la portata dirompente del due pezzi a far scegliere il nome bikini.
Bisogna pensare che nel 1946, anno di invenzione del costume, l’arrivo di questo piccolo pezzo di stoffa fu un grande scandalo per la morale dell’epoca.
2. La prima modella di bikini
Fu talmente sconveniente, per l’epoca, l’introduzione di questo tipo di costume che la prima modella a indossarlo fu scelta… per un motivo particolare. Era il 1946 e in una foto in bianco e nero fu ritratta una ragazza molto procace.
Louis Réard, nonostante avesse registrato il marchio del suo bikini, faticò non poco a trovare una modella disposta a posare. Era troppo scandaloso mostrare la pelle esposta al sole.
Fu così che si rivolse alla diciannovenne Micheline Bernardini. Una ballerina e spogliarellista.
3. Le proteste per il bikini
Contestato fin dal suo ingresso nel mondo della moda, visto come un oltraggio al pudore femminile, il bikini non smise comunque di produrre proteste. Inizialmente, infatti, fu accolto esclusivamente dai ceti più elevati, aperti alle novità.
Alcune spiagge europee, incluse quelle italiane, negli anni Cinquanta lo vietarono. A sdoganarne l’uso fu Kiki Håkansson che, nel 1951, accettò di ricevere il premio per Miss Mondo in bikini.
4. Fu davvero inventato nel 1946?
Il marchio fu registrato in quell’anno, ma pitture e reperti archeologici attestano che un modello primordiale di stoffa, divisa in due pezzi, dedicata al corpo femminile, esisteva già in tempi antichi.
5. Novità sul bikini
Impazza su Instagram ed è l’ultima tendenza dell’estate. Ora per essere davvero cool il bikini va indossato upside-down. La tendenza chiede che il costume non venga più allacciato dietro il collo ma sopra il seno così da evitare anche i fastidiosi segni dell’abbronzatura!
Incredibile che qualcosa che oggi è entrato nella nostra quotidianità abbia avuto una storia così ricca di curiosità e, soprattutto, che sia stata una sorta di conquista. Non trovate?
Elisabetta Valeri
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