Cultural shock: scoprire queste 5 abitudini svedesi assurde mi ha fatto capire che si conosce un Paese fino in fondo solo dopo qualche tempo che ci vivi. Chi andrà in Svezia per pochi giorni, forse, non si renderà neanche conto delle scoperte che vi svelerò nell’articolo, ma fidatevi è così. Ma andiamo con ordine…
Le prime settimane all’estero sembrano sempre un paradiso: vita nuova, persone nuove… la chance di ripartire e diventare chi vuoi. Non che nella vita normale non sia possibile essere se stesse, ma onestamente quando siamo lontane da tutto e tutti è più facile far uscire la nostra vera essenza.
La mia è la solita: chiacchierona, iperattiva e vulcanica. Anche se, devo dire la verità, delle prime settimane qui in Svezia ho apprezzato tutto. Sono stata travolta dalle emozioni, dall’energia, dall’eccitazione e dalla voglia di vivere appieno questa nuova esperienza all’estero.
Tanti cambiamenti, tante nuove consapevolezze e tanti nuovi giorni da affrontare sempre con determinazione. Solo con il passare delle settimane, però, ho iniziato a realizzare davvero dove mi trovassi.
Vi prego, non ridete… ancora oggi quando mi sveglio la mattina mi sembra tutto così assurdo. Poi, metto il naso fuori di casa, mi accorgo dei due gradi e del vento perenne e realizzo subito di essere in Svezia (le famose testoline bionde aiutano).
In ogni caso, con l’arrivo del secondo mesiversario del mio trasferimento al nord ho iniziato a guardarmi più intorno: amo analizzare le cose. Sono proprio una di quelle donne che guarda, guarda e continua a guardare cercando di decifrare ogni mossa, ogni aspetto e ogni situazione.
Mi piace analizzare e l’ho fatto anche con gli svedesi. O meglio, con la loro cultura e le loro abitudini. Ecco perché sto scrivendo di questa esperienza: sono una grande osservatrice (chiacchierona).
Ho deciso di raccontarvi 5 abitudini svedesi assurde che ho dovuto iniziare a prendere sul serio da quando vivo qui.
Alcune vi faranno sorridere, altre vi sembreranno fuori dal nostro tempo e altre ancora saranno così strane da non riuscire a realizzarle. Care lettrici, state tranquille: sto facendo fatica anche io a prenderle sul serio.
1) No contanti: solo carte di credito
La prima grande differenza che ho dovuto affrontare e metabolizzare riguarda le banconote. Mi spiego meglio: in Svezia il sistema bancario, e quindi di pagamento, è estremamente all’avanguardia.
Non amano pagare in contanti. Per quale motivo? Una volta chiesi spiegazioni a una barista molto gentile e, ovviamente, svedese. Lei, prima di rispondermi, sorrise e mi disse “sai che ce lo stiamo domandando tutti quanti?”
Poi, mi spiegò che si trattava non solo di comodità ma anche di “abitudine”. “Immagina che confusione avere tutte quelle monete in giro…” Io ero tra lo scioccato e il divertito.
Così ho iniziato a pagare con la carta letteralmente tutto: la spesa, il caffè, il biglietto dell’autobus, un pacchetto di caramelle, il biglietto di ingresso nelle discoteche, il “cappuccino” del distributore automatico della mia facoltà… TUTTO.
Chiarisco che, sebbene i contanti non siano amati e in molti pub o enti pubblici non vengano accettati, per fare la spesa nei supermercati e nei bar universitari (al di sotto delle 20 SEK, l’equivalente di meno di due euro) è ancora possibile pagare con banconote e monete.
Consiglio: se state programmando un viaggio in Svezia non prelevate grandi quantità di denaro. Vi basterà un carta di credito contactless e potrete stare tranquilli e sereni. Cosa ne penso io? Mi sono ormai abituata e sarà dura passare alle monetine da usare al bar, una volta tornata in Italia.
Anche se, nonostante sia sempre stata una fan del bancomat, trovo estremamente scomodo e poco logistico avere una preferenza così forte verso un metodo di pagamento. E parlo soprattutto da viaggiatrice.
Mi è capitato più volte di non poter acquistare con i miei contanti, soprattutto all’interno di locali più piccoli, e a lungo andare è diventata una scocciatura. Inoltre, immaginatevi una città svedese durante un grande cortocircuito… ?
2)Imparare ad andare in bicicletta di nuovo
Care lettrici, avete capito bene: qui è tutta un’altra storia. Certo, il modo di pedalare è lo stesso, ma la bicicletta cambia eccome! Le bici svedesi non sono affatto uguali a quelle italiane e questa differenza si nota appena saliti sul sellino. Come? Be’, lo capirete quando vi chiederete “dove sono i freni?????”
Sorpresa: nelle bici, qui al nord, (Danimarca e Olanda comprese) c’è un solo freno manuale sulla sinistra del manubrio. Invece i freni veri sono sui pedali. Infatti, quando volete rallentare fino a fermarvi dovrete “pedalare all’indietro”.
Non prendetemi per matta… è proprio così. Quando cercherete di muovere le gambe per pedalare all’indietro sentirete una pressione che vi renderà impossibile il movimento. Come mai? Semplice.
I pedali hanno un blocco che fa rallentare e fermare la bicicletta ogni volta che le gambe girano all’indietro sulle ruote. Questa cosa non la sapevo… fortunatamente il mio primo proprietario di casa me la fece notare. Immaginate quante inchiodate e frontali. Devo dire la verità: nelle prime settimane ho pensato di rimanerci secca!
3)Animaletti in giro per l’università
Sarà normale in Trentino Alto Adige, ma di sicuro non in centro a Rimini: vedere uno o più animali in giro per il dipartimento è stata una piacevole sorpresa. Ricordo ancora la prima volta che vidi uno scoiattolo bellissimo entrare con me in facoltà.
E di quella volta che vidi i cigni nel laghetto di fronte all’ingresso? La natura in Svezia è incredibilmente presente anche in centro città. Vi stupirete di foreste, parchi, scoiattoli, volatili e chi più ne ha più ne metta. Onestamente? Penso sarà la cosa che mi mancherà di più di questo meraviglioso Paese.
4)Il buio. Corsi formativi per non cadere in depressione
Qui in Svezia il tema depressione è molto sentito. Si danno tante informazioni e soluzioni per combattere questa malattia. Si conta che la maggior parte della popolazione svedese abbia sofferto di depressione per la mancanza di luce nei mesi invernali (soprattutto nella Svezia del centro e del Nord).
Proprio per questo, l’università di Lund propone tanti seminari, lezioni e colloqui individuali per trovare una soluzione al problema. Sportelli gratuiti sono attivi nel comune della città e all’interno dei dipartimenti: come affrontare il buio svedese insieme. Ancora una volta la parola d’ordine è collettività.
5)Tutti pazzi per le caramelle
Preparatevi a una quantità enorme di dolciumi: gli svedesi adorano queste leccornie! Il sabato è considerato, da bambini e adulti, il giorno sacro. Tutti corrono al supermercato più vicino o al candy shop per farne rifornimento!
Si dice (riporto la notizia che mi ha riferito il mio compagno di corso svedese) che a una cena a casa di amici o parenti sia buon costume portare sempre un pacchetto di caramelle da condividere e mangiare in compagnia.
Qui pareti di dolciumi conquistano ogni supermercato e devo dire la verità: ricoprono esattamente la stessa quantità del reparto ortofrutta. Caramelle, cioccolata, marshmellow… pronte per un’iniezione di zucchero?
Consiglio:
State attente alle carie.
Le visite odontoiatriche in Svezia costano una follia ?
Ora che conoscete le 5 abitudini svedesi assurde siete pronte per partire!
Ogni storia può essere un esempio, se raccontata e condivisa.
Protagonista Donna
Valentina Brini
Ciao Valentina Brini, adoro come scrivi, già lo avevo notato dalle didascalie di facebook… Quasi spero che un giorno, lontano o vicino che sia, tu scriva un libro. Complimenti veramente.
Cara Eya, per un’amante della scrittura questo è il più bel complimento che si possa ricevere. Ti ringrazio di cuore e mi auguro che i miei racconti possano esserti vicini sempre.
Un grande abbraccio,
Valentina Brini
[…] vi ho già raccontato nell’articolo su cosa fare in Svezia, le caramelle sono le regine indiscusse del Paese (o, almeno, dei suoi […]
[…] le atmosfere nordiche, ma… ferme! C’è un problema e ve l’ho già accennato in un altro articolo, ma oggi vi spiego meglio come vivere serene con poche ore di […]
Il contante ha iniziato la strada del declino a favore delle carte anche qua. (Anche in USA solo carte). Gli scoiattoli sono abituato a vederli al parco a Torino ed è capitato anche nei cortili di qualche ristorante.
L’unica differenza mi pare le giornate corte.
Grazie Alberto del tuo prezioso feedback.
Certo le giornate qui sono più lunghe, per fortuna!
Speriamo continuerai a leggerci con piacere.
La Redazione.