Storie di donne

La comunicazione nel mondo femminile

La comunicazione nel mondo femminile si occupa di femminicidi, di eccellenze in rosa e di un’attenzione al corpo delle donne che, spesso, disturba e infastidisce.

Oggi Federica Ferretti, giornalista attenta alle tematiche del mondo femminile, si racconta a Protagonista Donna.

Non bisogna fare le cose per avere, ad ogni costo, un riscontro di qualsivoglia natura. Bisogna impegnarsi perché, nella storia, a nostra difesa, c’è già stato chi si è impegnato per garantire la nostra libertà, la nostra  “indipendenza”, le donne che siamo riuscite a diventare oggi.

Abbiamo allora il “dovere” morale, di aiutare le donne del futuro a mantenere intatte le proprie condizioni, o meglio, ancor più a migliorarle.

Federica parlaci di te come blogger

Nasco a Teramo, per diventare presto cittadina del…web. Sono una blogger impegnata in tematiche che spaziano dalla poesia alla moda, con #vintageodemode.

Dopo gli studi classici mi sono laureata in Scienze politiche e, qualche tempo dopo, ho coronato il sogno di terminare i due Diplomi Accademici di II livello in Discipline musicali,(Pianoforte e Musica da camera), con tanto di tesi, però, giusto per non smentirmi, prima in Analisi del Linguaggio Politico, poi, in Tecniche della comunicazione.

comunicare il mondo femminile

Nel frattempo, oltre a scrivere libri, e, soprattutto,  romanzi online che hanno avuto l’onore e l’onere di essere ospitati su Il corriere della Sera dalla collega Ester Palma, approdo al giornalismo, iscrivendomi all’ODG Abruzzo nel 2014,  grazie ad articoli/inchieste a 360°, che mi portano a collaborare con Confidenze tra amiche edito da Mondadori.

Una tappa fondamentale del mio percorso lavorativo e femminile, è quindi simboleggiato dal “Premio Donna Teramo” proprio in giornalismo e comunicazione, arrivato come un piacevole fulmine a ciel sereno nel maggio 2015, ad opera della compianta Iole Forlini.

Comunque, già nel novembre 2014, avevo ricevuto una menzione speciale dalla CPO di Ascoli, per il mio racconto “ Sirena di terra”, una sorta di monologo teatrale sulla terrificante tematica della violenza domestica.

Quali sono le iniziative che hai ideato per il mondo femminile?

Riassumendo la mia eclettica attività, posso dirti che il punto fermo e imprescindibile è stato la lotta per le pari opportunità che, purtroppo, si è trasformata in un vero e proprio #stopfemminicidi.

Eppure, attorno a me, alle mie idee, alle mie battaglie via via più emblematiche, si sono strette donne di tutto rilievo: sul mio  nuovo sito le testimonianze, tra le altre, di Dacia Maraini, di Simona Branchetti, o ancora di Gemma Favia, ma anche dell’ ex collega di La7 Armando Sommajuolo.

Negli anni, ho potuto contare perciò sul sostegno persino della mia attuale direttrice Susanna Barbaglia ed è stato uno dei più bei regali che mi ha reso la vita, la stima di un superiore che al tempo stesso, ti ascolta e ti dà credito “da donna a donna”.

confidenze tra amiche

Quale reazione volevi suscitare con le tue proposte per le donne?

Come accennavo un grande impulso mi è arrivato per mezzo dell’esperienza poliedrica svolta presso il Corriere di Abruzzo, per cui ho curato dalla Rubrica Cultura al Nazionale, attraversando i vari segmenti intermedi.

Ho ottenuto, poi, la rubrica letteralmente cucita addosso “Le eccellenze”: dalle inchieste a tutto campo supportate da famosi colleghi giornalisti dei vari canali e principali aziende nazionali ad operatori del settore e a politici di vario grado ed orientamento.

Tra le tematiche già affrontate, quasi coraggiose per un neonato giornale multimediale: il caso Kercher e la certezza del diritto e della pena.

Mentre nella Rubrica Donna ho annoverato argomenti quali la salvaguardia della donna in Italia e nel mondo, sempre più esposta anche alla violenza verbale del termine “femminicidio”, o alle pratiche della circoncisione-infibulazione, e poi in quanto espressione della sua condizione umana nei molteplici ruoli, da madre a sovrana per antonomasia.

mondo femminile protagonista

Quali sono le campagne di comunicazione da tenere a mente?

Mi ricordo ad esempio, la lotta alle ripercussioni della strumentalizzazione del “nostro” corpo, come ad esempio nello spot Clio accusato di sessismo, o le Femen, nella lotta per la parità e identità di genere rivisitando figure quali Franca Rame, Elsa Morante, la ex solista dei Mattia Bazar Roberta Faccani, Sally Raid, ecc.

Ho cercato anche uno speciale confronto tra la nostra civiltà e quella tunisina attraverso la recensione-testimonianza di un’autrice italotunisina, all’insegna del dialogo e il reciproco scambio di interculture che coinvolge l’Italia.

Inoltre, ho dato spazio al fenomeno della ludopatia “rosa” in Abruzzo. Da qui le campagne più “mirate”, condotte sui miei canali personalizzabili, cioè i vari blog/ finestre che aprivo di volta in volta: da Riprendiamoci la voce a #maipiunemiche. Il percorso è stato anche in salita, poiché non è stato facile creare delle reti nel mondo femminile davvero disinteressate!

Ebbene, a conti fatti, tra le mie testimonial, oggi, ci sono alcune delle donne di cultura più famose che si conoscano: perché, alla fine, l’onestà intellettuale, paga sempre.

Ed è questo il messaggio che vorrei “passasse” ad ogni costo. Che non bisogna fare le cose per avere, ad ogni costo, un riscontro di qualsivoglia natura.

Bisogna impegnarsi perché, nella storia, a nostra difesa, c’è già stato chi si è impegnato per garantire la nostra libertà, la nostra  “indipendenza”, le donne che siamo riuscite a diventare oggi. Abbiamo allora il “dovere” morale, di aiutare le donne del futuro a mantenere intatte le proprie condizioni, o meglio, ancor più a migliorarle.

Nei tuoi libri che tipo di protagoniste si incontrano?

Ritraggo sempre più spesso “donne al bivio” perché c’è un bisogno ormai ineludibile di insegnare alle donne a diventare donne. E poi, a “sopravvivere”.

Un aiuto, può essere così, immedesimarsi in situazioni che ci vedono in bilico, cercando di fornire, o perlomeno pensare di suggerire, le risposte alle domande che la vita ci sbatte sempre più prepotentemente in faccia: chi siamo, cosa vogliamo, cosa desideriamo davvero ottenere, a quale prezzo, se siamo disposte a pagare sempre e comunque un prezzo per una felicità “momentanea”.

Questo, con tanta umiltà, ma vorrei che la mia esperienza di donna –giornalista, abbia  finalmente un riscontro concreto, in nome di questa “missione più o meno ancora impossibile”, quella della solidarietà femminile.

La comunicazione come può raccontare il mondo femminile?

Dobbiamo imparare che la comunicazione, o meglio, la possibilità di comunicare con svariate modalità espressive, ci distingue dalle bestie.

Se poi ci si riferisce a determinate tematiche, come appunto quella proposta dal Seminario cui sono intervenuta grazie alla collega Laura Corallo, dell’ODG ER, ovvero differenze di genere e violenza, ci accorgiamo che abbiamo ancora tantissimo da imparare.

giornalismo e mondo femminile

Come ho detto durante questo fondamentale convegno, cui sono intervenuta il 7 ottobre, presso la Cappella Farnese, al Palazzo d’Accursio a Bologna, la comunicazione giornalistica si sta evolvendo, e, in maniera diversa, particolare, sul web.

Dove si interseca, purtroppo o per fortuna, volente o nolente, e, per forza di cose, a quella pubblicitaria. Specie in questo ambito, su cui, purtroppo, si è ancora non dico impreparati, ma per la maggior parte, si rimane spiazzati.

Come possiamo migliorare la comunicazione per le donne?

Il lavoro che dovremmo svolgere, secondo me, dovrebbe essere di prevenzione.

Se non possiamo difenderci né, di primo acchito, possiamo difendere il lettore da banner che ci impongono i propri 30 secondi di visione a pena di “spegnere” il giornale ospitante, possiamo almeno combattere ad armi pari “denunciando” forme di comunicazione che, se non offendere in palese, possono comunque contribuire ad alterare la nostra dignità femminile.

Viceversa, bisogna valorizzare quelle notizie dove la pari dignità viene non solo rispettata, ma addirittura elevata a battaglia di civiltà. Un esempio eclatante? Le parole dello slogan circolato su Twitter, “Una minigonna per Ozgecan”, accompagnavano una singolare manifestazione in cui gli uomini indossavano una gonna in segno di protesta per il suo assassinio.

Uomini che, a loro volta, non sono stati lasciati soli. Migliaia le persone scese in piazza per denunciare le violenze sulle donne. Ecco, spero di aver dato degli input validi, ma sono sempre aperta al confronto.

Collabori con giornali che parlano di donne. Quali sono?

Lavoro con immenso orgoglio per la rivista probabilmente più longeva del gruppo Mondadori, “Confidenze tra amiche”. Una sfida che ho accettato con le lacrime agli occhi quando mi ha contattata la mia allora vicedirettrice.

protagonista-donna

In quel momento non avevo ancora il tesserino da giornalista, ma quando mi sono sentita rispondere che “giornaliste si nasce”, mi sono impegnata ancor più di cuore alla realizzazione del primo speciale propostomi; quello sulla condizione dei Musp aquilani, a 5 anni dal terremoto del 2009. Era il 2014: da allora, questo patto di fiducia e stima si è rinnovato su tematiche diverse tra loro, affiancata da colleghe stupende che mi hanno sostenuto nella mia crescita tanto professionale quanto umana.

Ci racconti una lettera di una lettrice?

Grazie di questa bella domanda perché è l’occasione di ringraziare quei giovani che mi seguono raccontando la storia di due adolescenti che si sono rimessi insieme leggendo il mio ultimo libro, “La rugiada della notte” e che aspettano con ansia di  leggerne il seguito.

Perché è la storia di una donna che non si è mai arresa all’amore apparente, ma è andata controcorrente per leggere fino in fondo nel suo cuore. Credo che non potrei vantare recensione migliore. E sono felice mi sia arrivata da una fascia di età tra i 15 ed i 18 anni, perché è quella l’ora in cui si scoprono i sentimenti. E la loro complessità.

donna-protagonista

Un’altra storia raccontata da Protagonista Donna. Se anche tu hai realizzato qualcosa di importante per il mondo femminile scrivici.

©Riproduzione riservata Protagonista Donna

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