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Inferiori. Come la scienza ha penalizzato le donne. La nuova ricerca che sta riscrivendo la storia è il saggio della giornalista britannica Angela Saini, edito dalla HarperCollins. In un excursus temporale intersecato intorno al fil rouge della ricerca scientifica, l’autrice mette in luce studi ed esperimenti condotti per evidenziare l’inferiorità delle donne.

Persino Charles Darwin in un carteggio scambiato con un’attivista per la parità dei diritti, Caroline Kennard, sostenne una differenza tra i due sessi, ovviamente avvalorando la supremazia dei maschi. Gli studi scientifici, condotti per lo più da uomini, hanno tentato di corroborare la differenza di comportamento, attitudine e apprendimento delle donne.

Molti gli esperimenti citati nel libro. Fra gli altri si parla del genetista Angus Bateman che, nel 1948, indagò l’accoppiamento delle mosche della frutta. Il principio emerso, denominato di Bateman, fu poi riapplicato dal biologo evoluzionista Robert Trivers anche alla specie umana.

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Ne emerse che gli uomini, a causa del numero enorme di spermatozoi, sono più propensi ad accoppiarsi con compagne diverse per riprodursi, mentre le donne cercano un’unica persona che possa essere il miglior padre per la propria prole.

Il pregiudizio da combattere è di lunghissima data. La società ha isolato le donne relegandole al ruolo di custodi di un ambito familiare e di rapporti empatici. Gli uomini, invece, sono stati eletti dominatori del fare, dell’azione e del ragionamento logico. Gli studi scientifici hanno certificato queste discrasie.

Nel libro sono riportati studi scientifici orientati a dimostrare che il peso del cervello della donna sia inferiore a quello dell’uomo. Con il tempo è stato tutto smentito ovviamente, però per un lungo periodo questa teoria fu avvalorata dalle maggiori menti della scienza.

La giornalista Angela Saini evidenzia come in molte tribù anche le donne si dedichino alla caccia e non sia solo prerogativa maschile, come è stato sostenuto per secoli. Di contro, in alcune culture il padre svolge solo il ruolo economico, tralasciando quello educativo. Ci sono, poi, esempi di tribù in cui l’uomo e la donna possono accoppiarsi con persone diverse pur di generare figli.

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La giornalista britannica si confronta con scienziati, biologi, individua dati e ricerche e mostra una nuova apertura alla ricerca della verità. Complice anche un’ingresso alle donne in campo scientifico, le indagini sperimentali sono eseguite con maggior spazio per l’imparzialità e meno per il pregiudizio.

Sebbene ci sia stato un incremento delle donne negli ambiti scientifici, i numeri propendono ancora per studiosi maschi. E questo dato insinua ancora il tarlo della carenza di capacità delle donne. Così anche i lavori sono stati, nel tempo, stigmatizzati come tipici di un sesso o dell’altro.

Alcuni ruoli e determinate mansioni erano appannaggio esclusivo delle ragazze. Così la segretaria era soltanto una ragazza e mai un ragazzo. Angela Saini, poi, dedica un capitolo alle pratiche che, ancora oggi, martoriano il corpo delle donne. L’infibulazione è raccontata attraverso la testimonianza diretta di chi l’ha subita, con tutto il carico di dolore mentale e morale connesso a questa pratica.

Inferiori. Come la scienza ha penalizzato le donne. La nuova ricerca che sta riscrivendo la storia si decreta non l’ultimo capitolo di una negazione, ma come un primo passo per la libertà delle donne dai pregiudizi che le relegano in spazi fisici e mentali.

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Valeri Elisabetta

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