Cardiologa italiana entra nella top ten mondiale: Tiziana Claudia Aranzulla. Raccontiamo con orgoglio la storia dell’unica donna del nostro Paese eletta tra le migliori cardiologhe del mondo. Una vita dedicata a salvare gli altri e un messaggio importante per tutte le ragazze di oggi.
Conosciamo meglio Tiziana Claudia Aranzulla
Sono nata a Catania, mi sono laureata a Bologna e specializzata a Milano, presso l’Università Vita-Salute San Raffale, dove ho conseguito anche il master in Cardiologia Interventistica. Attualmente lavoro a Torino all’ospedale Mauriziano Umberto I.
La Sicilia è una terra meravigliosa che ho scoperto solo da grande. Ho amato ogni angolo di Bologna e l’immensa cultura che si respira tra le sue vie. Sono stati anni importantissimi per me e, tuttora, conservo preziose le amicizie di quel periodo.
Milano è la città dove attualmente vive la mia famiglia; devo moltissimo al San Raffaele che mi ha dato maestri importantissimi.
Come e quando è nata la tua passione per la Medicina?
Sapevo da sempre che avrei fatto nella vita qualcosa per aiutare gli altri. All’età di otto anni io e mia sorella (due piccole pesti) siamo andate al mare, nonostante il divieto dei nostri genitori. Il mare era molto agitato e, se non fossimo state aiutate da alcuni pescatori, probabilmente saremmo annegate.
Quando, però, hanno chiamato i soccorsi era disponibile solo un’autoambulanza. Ho lasciato che andasse mia sorella, ma ho capito in quel momento che avrei dovuto fare qualcosa affinché non accadesse più a nessuno.
Il convegno C3 ti ha selezionato nella top ten delle cardiologhe interventiste. Sei un modello per tante ragazze. Che messaggio ti senti di dare?
L’iniziativa del C3 è lodevole ed è di per sé un messaggio a tutte le donne: abbiate consapevolezza di voi stesse, impegnandovi sempre, studiando costantemente, trovando modelli positivi e trasformando le critiche in sprone a fare meglio.
Amate sempre ciò che fate, anche quando può sembrare difficile ricordare le motivazioni profonde delle proprie scelte. Non dimenticate mai chi vi ha aiutato, restate persone semplici e abbiate sempre come obiettivo primario il Bene.
Perché ancora c’è tanta chiusura alle donne in questo settore nel nostro Paese?
I pregiudizi “di genere”, per quanto anacronistici, si incontrano ancora. Sono certa che ci sarà sempre maggiore apertura alle donne che sanno essere bravissime e mostrare una forza e determinazione senza eguali.
In cosa ti senti una donna protagonista?
Il campo in cui vorrei essere “protagonista” è il mio continuo miglioramento. Non c’è traguardo che venga raggiunto se non dopo un intenso e continuo percorso di crescita personale e professionale. Mi auguro di incontrare nella mia vita moltissimi protagonisti del proprio miglioramento e, di conseguenza, di quello del mondo.
Ringraziamo Tiziana Claudia Aranzulla
per il lavoro che svolge ogni giorno.
Ogni storia può essere un esempio, se raccontata e condivisa.
Protagonista Donna
©Riproduzione riservata Protagonista Donna
[…] dubbio consiglio il mio lavoro a una giovane che nutra una vera passione per la medicina. Occorre però comprendere che non si tratta di un lavoro come gli […]